domenica 2 ottobre 2011

Non c'è due senza...tre





Oggi Anika è tornata per la terza domenica consecutiva al policlinico, con amici, pazienti, infermieri diversi, ma con lo stesso obiettivo e lo stesso spirito.
Scopro sempre all'ultimo momento chi sarà con me in servizio, ok il gruppo è importante, ma per me sono più importanti loro: i pazienti. Quindi non mi interessa con chi vado a salutarli, l'importante è che io sia in forma ed oggi lo ero in particolar modo. Anika è cresciuta, non ha più paura di sbagliare e ascolta tanto le esigenze delle persone ed è bellissimo entrare in sintonia con persone che non conosci.
Oggi è stato un servizio particolare perchè oltre ad essere in una persona in meno, eravamo tutte donne...quindi invece che entrare nelle stanze in tre, ci siamo divise in tre e due...io stranamente sempre nel gruppo di due (mio numero preferito).
E' bellissimo sentire il calore che aumenta man mano che si va negli spogliatoi, io con le mie battute allucinanti (se a diciotto anni sono maggiorenne, a diciannove sarò giugnocervo?) e le altre che mi venivano dietro senza nessuno problema...si chiama sintonia!
Ci prepariamo e via verso lungodegenza dove nemmeno a farla apposta sembrava che ci aspettassero...hanno iniziato a farci le foto e alcuni parenti ci seguivano nelle stanze...che bello!
La carica iniziale me l'ha data V. che stava dormendo, si è svegliato povero mentre stavo cantando "i watussi" e quando mi ha vista mi ha fatto un super sorrisone e mi ha detto:"che bello, oggi è un giorno di festa"... Anika era già apposto cosi, aveva già fatto giornata!
Oggi ho scoperto grazie al mio criceto cosa significa "indianapolis" in realtà: sono le corse delle macchina dall'india a napoli :-)
Oggi sono stata particolarmente canterina, sapete devo fare le selezioni di SanStonato e con qualcuno devo pure fare le prove...ho possibilità di arrivare sul podio!
Arriviamo in oncologia, reparto difficile se ti soffermi alla malattia, ma quando entri nelle stanze e vedi che i loro occhi cambiano e che hanno proprio voglia di fare due risate, tutto passa e ti godi il momento, senza fare grandi cose, portandoli solo per qualche minuto in un altro mondo.

Il clown non è un dottore e nemmeno un santone, ma è una persona che, anche se solo per pochi minuti, non fa pensare alle persone in stanza la malattia. Fare il clown è un dare, ma è spesso un ricevere, perchè è facile far ridere un tuo amico, ma far ridere una persona sdraiata su un letto di ospedale che non conosci è tutto tranne che semplice e quando ci riesci è una gioia infinita ed indescrivibile.

Quando esco da un servizio sono talmente tanto piena di gioia che non mi farebbe male nulla e questa sensazione è fantastica.

Le persone allegre sono come la luce del sole:

rallegrano tutti coloro che le circondano.  (Henry Ward Beeker)

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