Anna |
Spesso mi capita di parlare con i miei amici di come dovrebbe essere il mio clown ideale e sinceramente non riesco a trovarlo. Quindi mi sono fatta una domanda: ma Anika quanto è diversa da Anna?!? Di diversità ce ne sono, ma il DNA è uguale: la voglia di aiutare gli altri, di sorridere, di vivere in positivo, l'hanno entrambi e sempre. Anna deve trattenersi spesso e volentieri, perchè il mondo che la circonda impone certi canoni, spesso non viene capita e sottovalutata, ma Anika è sempre con lei, le dà la forza di affrontare al meglio le difficoltà giornaliere.
Io credo che chi decide di fare il clown di corsia lo è sempre e non solo quando ha il naso rosso o è in ospedale: è uno stile di vita.
Mi rendo sempre più conto ci sono situazioni dove Anna corre in aiuta ad Anika e viceversa, ma è un bel completarsi.
Faccio clownterapia ormai da due anni e non credo di averne vissute di ogni, ma alcune situazioni "pesanti" in ospedale le ho vissute, ma un semplice sorriso e un grazie mi hanno dato la forza per continuare. Quando finisco un servizio mi sento rinata e sono orgogliosa di me stessa.
Entrare nello spirito clown non è stato facile per mille motivi: timori e paure mi hanno bloccata, invece bisogna lasciarsi andare e pensare che donando ricevi.
Anika |
Mi dispiace leggere che ci sono alcuni servizi scoperti e vorrei avere il potere di suddividermi perchè il malato non và in ferie, il malato lo è in quel momento e la cosa più brutto non lo sceglie o decide di essere li in quel momento...io invece si.
Mi vengono i nervi quando leggo che un bimbo disabile viene picchiato dalle sue maestre allo stesso modo mi vengono i nervi quando leggo che un servizio è saltato per mancanza di disponibilità. Sono due situazioni diverse, ma allo stesso modo con bisogno di aiuto.
AnnaAnika non si è nemmeno dimenticata di quei favolosi ragazzi con cui ha passato 6 mesi bellissimi della sua vita. Tutti i giorni penso a loro e come staranno, vorrei sapere come se la passano e sarei curiosa di sapere se ogni tanto anch'io passo nella loro testolina. E qui mi domando e non capisco: perchè non posso andarli a trovare? Perchè se io me la sento, essendo consapevole di cosa può succedere dopo, non possare a salutarli? Il loro percorso non è finito e sento che posso ancora aiutarli.
Scusate dello sfogo, ma ne avevo bisogno e mi piacerebbe qualche vostro commento :-)
Buona notte e che il sorriso sia con voi...
Peccato che non tutti la pensano come me... il castello di sabbia è caduto, qualcuno gli ha dato un calcio ignorando che quel castello aveva un'anima e non un'interruttore con ON ed OFF (come dice una saggia amica) magari lo avessi, quanti meno problemi mi farei!
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