lunedì 11 luglio 2011

Il clown secondo Anika

Anna

Spesso mi capita di parlare con i miei amici di come dovrebbe essere il mio clown ideale e sinceramente non riesco a trovarlo. Quindi mi sono fatta una domanda: ma Anika quanto è diversa da Anna?!? Di diversità ce ne sono, ma il DNA è uguale: la voglia di aiutare gli altri, di sorridere, di vivere in positivo, l'hanno entrambi e sempre. Anna deve trattenersi spesso e volentieri, perchè il mondo che la circonda impone certi canoni, spesso non viene capita e sottovalutata, ma Anika è sempre con lei, le dà la forza di affrontare al meglio le difficoltà giornaliere.
Io credo che chi decide di fare il clown di corsia lo è sempre e non solo quando ha il naso rosso o è in ospedale: è uno stile di vita.
Mi rendo sempre più conto ci sono situazioni dove Anna corre in aiuta ad Anika e viceversa, ma è un bel completarsi.
Faccio clownterapia ormai da due anni e non credo di averne vissute di ogni, ma alcune situazioni "pesanti" in ospedale le ho vissute, ma un semplice sorriso e un grazie mi hanno dato la forza per continuare. Quando finisco un servizio mi sento rinata e sono orgogliosa di me stessa.
Entrare nello spirito clown non è stato facile per mille motivi: timori e paure mi hanno bloccata, invece bisogna lasciarsi andare e pensare che donando ricevi.
Anika
Tutto questo discorso perchè io penso che fare volontariato, specialmente di questo tipo, è una cosa che non finisce una volta che fai servizio, ma che si fa sempre. Fare servizio non deve essere un peso o un obbligo, ma deve essere una cosa piacevole, una cosa che ti riempie il cuore. Se sono felice, trasmetto la mia felicità anche agli altri.
Mi dispiace leggere che ci sono alcuni servizi scoperti e vorrei avere il potere di suddividermi perchè il malato non và in ferie, il malato lo è in quel momento e la cosa più brutto non lo sceglie o decide di essere li in quel momento...io invece si.
Mi vengono i nervi quando leggo che un bimbo disabile viene picchiato dalle sue maestre allo stesso modo mi vengono i nervi quando leggo che un servizio è saltato per mancanza di disponibilità. Sono due situazioni diverse, ma allo stesso modo con bisogno di aiuto.
AnnaAnika non si è nemmeno dimenticata di quei favolosi ragazzi con cui ha passato 6 mesi bellissimi della sua vita. Tutti i giorni penso a loro e come staranno, vorrei sapere come se la passano e sarei curiosa di sapere se ogni tanto anch'io passo nella loro testolina. E qui mi domando e non capisco: perchè non posso andarli a trovare? Perchè se io me la sento, essendo consapevole di cosa può succedere dopo, non possare a salutarli? Il loro percorso non è finito e sento che posso ancora aiutarli.

Scusate dello sfogo, ma ne avevo bisogno e mi piacerebbe qualche vostro commento :-)

Buona notte e che il sorriso sia con voi...

1 commento:

  1. Peccato che non tutti la pensano come me... il castello di sabbia è caduto, qualcuno gli ha dato un calcio ignorando che quel castello aveva un'anima e non un'interruttore con ON ed OFF (come dice una saggia amica) magari lo avessi, quanti meno problemi mi farei!

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