domenica 19 giugno 2011

Noi e Voi....SEMPLICEMENTE

Il treno è arrivato all'ultima fermata, che fatica scendere, anche perchè ad ogni tappa ho messo in valigia tutto perchè di questo viaggio non volevo lasciare niente: persone, risate, pianti, parole, gesta, sclerate, canzoni, emozioni e più mi davano e più prendevo.
Colazione insieme (tranne Perbacco) e poi via in comunità dove erano tutti super indaffarati con la preparazione della "festa di casa aperta". C'era chi faceva da mangiare, chi puliva, chi montava l'impalcatura anti-pioggia e poi c'erano loro, i protagonisti del progetto Mimosi2011. Tutti agitati come non mai, ma tutti carini e dolci come al solito.
Tra una risata e l'altra riusciamo a fare la prova generele sul palco con i microfoni: a dire che è stata un disastro è fare un complimento. Io che non vedevo il puntatore sul monitor e andavo a tentoni grazie al sole e i ragazzi che avevano lasciato la concentrazione a letto.
Ora di pranzo, grazie all'ospitalità di Foffa andiamo a pranzare a casa sua, dove tra una chiacchiera e l'altra salta fuori che non avevo scaricato una canzone. SOS cugina di Monci e via verso Casa Mimosa - La Torre con le polo viola (bellissime maglia). Appena in tempo per entrare che da un sole che spaccava le pietre siamo passati al diluvio universale che allagava i campi. Fortunatamente Isauro e Giuseppe avevo previsto tutto questo e, facendosi in mille, hanno montato una struttura in modo che il palco fosse al coperto. Credo di aver visto Giuseppe giù dalla scala alle 20 di sera, si è dato da fare come pochi per fare in modo che lo spettacolo si facesse in qualsiasi condizione atmosferica. Al pomeriggio abbiamo fatto una prova all'italiana (in cerchio e ognuno diceva la sua battuta) per ricordarsi le battute e poi, giornata libera per tutti per stare con parenti, amici e altro...
Io ho fatto di tutto, non potevo stare ferma, l'unica volta che mi sono fermata non pioveva, ma ho allagato il metroquadro dove ero seduta.
E' stato bello vedere che appena smetteva anche cinque minuti di piovere tutti uscivano all'aperto e i bambini giocavano a pallone.
Finalmente ho conosciuto il bellissimo bambino di Michela e anche i suoi genitori.
Emanuele mi ha presentato sua sorella. Mauro la sua morosa. Filippo il suo papà. Rossano sua cugina.
Le 19 sono arrivate in un lampo tra poco si mangia e le persone aumentano; arrivano anche i claun, Caterina ed Antonella. A loro ho presentato subito Emanuele e Luca...impacciati, ma educati.
Luca sempre un Signore, al pomeriggio siamo stati insieme e mi ha portata a mangiare il gelato e prima dello spettacolo mi ha offerto da bere...tutto come se fossimo in centro a Modena, invece eravamo in comunità, era cosi contento ed io pure. Ovviamente non ho potute bere l'acqua, ma il the :-)
Sono le 20,30 la consapevolezza di salire sul palco arriva insieme all'agitazione, sembravamo tutti dei cavalli impazziti. Antonio che voleva che gli facessi i baffi e cosi è stato! Rossano (il gallo) che anche lui voleva essere truccato, ma a parte qualche macchia sul viso gli ho fatto poco considerato che il vestito lo aveva già. Io con la paura di sbagliare tutti i tempi delle musiche...
L'agitazione saliva, la gente arrivava e il tempo passava...
Sono le 21 si inizia...
Anika fa partire la prima musica dove noi 7 clown saliamo sul palco tipo pantera rosa...non sono mai stata cosi agitata nemmeno ad improvvisazione. Noi clown con la musica dei "The Blues Brothers - Original Soundtrack Recording" abbiamo preparato il palco e presentato lo spettacolo facendo i vari ringraziamenti, io ho letto due volte il mio pezzo perchè mi sono ingarbugliata dall'emozione.
La canzone di Battisti "il tempo di morire" (primi 15 secondi) dà inizio a "SEMPLICEMENTE", che ridere Eros (il protagonista) su questa moto da bimbo che solo con la mimica faceva ridere.
Beh vi racconto la trama:
Eros, ragazzo pieno di sè, ogogliosissimo dei suoi capelli, parte da Roma con la sua moto in cerca di successo verso Maderno Tre per fare i provini di uomini e donne.
Talmente tanto sicuro di se stesso che non si accorge che ha sbagliato strada, fino a quando non inchioda perchè un gallo gli attraversa la strada e la moto non riparte più.
Causa dell'orario, dei negozi già chiusi e mancanza di un albergo Eros coglie ospitalità dal meccanico ed è costretto a rimanere per qualche giorno in questo piccolo paese dove la gente vive senza pretese e con cose semplici.
Eros il primo giorno viene svegliato con il canto del gallo (chicchirichi), disperato in cerca di caffè, si reca al bar, dove il caffè viene fatto con la Moka (latazza), a lui non piace per niente questo modo di fare il caffè e visto che i suoi capelli erano tutti spennitati paga e va da Nevis la parucchiera del paese. Anche lei taglia i capelli con strumenti del dopo guerra, quindi lui terrorizzato esce e preso dai crampi allo stomaco cerca da mangiare e si trova dal contadino, dove cerca i quattro saldi in padella. Il contadino gli spiega che per mangiare ci sono due regole precise:


  • si chiede per favore
  • si lavora

Quindi lo incoraggia a raccogliere le mele, ma il nostro Eros non ne voleva proprio sapere.
Disperato cerca una discoteca, va in bar a chiedere informazioni e trova un gruppo di vecchietti che gioca a carte e non ascolta le richieste del nostro Eros. Avvilito va a dormire.
La mattina successiva viene nuovamente svegliato dal gallo, di colpo si sveglia e pensa ai suoi capelli, poi va in bar. Questa volta il caffè fatto con la moka inizia ad apprezzarlo, paga e va dalla parucchiera dove si fa mettere apposto la pettinata. Lo stomaco brontola, quindi si reca dal contadino dove da solo raccoglie la mela. In un bel paese che si rispetti c'è sempre il matto, che se ci pensiamo ha i suoi termontoni che se non sono sempre stupidi e casuali.
Il nostro matto della situazione aveva tre tormentoni:

  • puliva tutto e tutti
  • rovesciava il modo di vedere e dire le cose, esempio: la parola saette se la giri diventa estate
  • tutti per lui assomigliavano a Lucio Dalla

La seconda sera Eros torna in bar e si siede insieme ai vecchietti a cercare di capire come si gioca a carte e va letto.
Il terzo giorno viene svegliato dal canto del gallo e tutto quello che fa lo fa in modo felice e senza nessun problema.
In bar fa il caffè ad un cliente impaziente
Si lascia tagliare i capelli dalla parucchiera e rimane soddisfatto della sua acconciatura
Aiuta il contadino a raccogliere i pomodori
Prepara il tavolo per giocare insieme ai vecchietti a carte
Stupisce il matto perchè lo anticipa guardando lui il mondo in un altro modo
Il quarto giorno il nostro Eros non si sveglia pià con il canto del gallo, ma sente il rumore del mare... Non si era ancora accorto che quel piccolo paesino era sul mare, quando arriva il meccanico perchè la moto è pronta con la chiave in mano che gli dice:
"Eros, eri troppo impegnato a seguire le tue illusioni….eri troppo preso dalla tua voglia di
successo, di quello fatto di bellezza esteriore, di trasmissioni televisive in cui tutti recitano una parte….eri troppo preso da queste frivolezze per guardarti intorno e soprattutto per guardarti dentro …. sei arrivato in questo paese che pensavi solo alle cose finte, alle cose che sembrano grandi e che invece non ti lasciano niente….Ora hai finalmente capito che le cose importanti sono quelle semplici, fatte di affetto, ascolto, fiducia e stima verso gli altri e soprattutto verso se stessi…ora che ti sei ritrovato non hai più bisogno di questo paese…..quando sei arrivato, il paese si chiamava MADERNO TRE, ma se lo giri (va al cartello con il nome del paese e comincia a scambiare le lettere, si compone il vero nome del paese…) il suo vero nome è MARE DENTRO…vai…..qua ci sono le chiavi della tua moto e ……. BUONA FORTUNA!!!! "

Come sottofondo la musica di E.Bennato "l'isola che non c'è" tutti insieme abbiamo aperto e attaccato sotto il palco uno striscione con scritto una frase di Ghandi:
"SONO LE COSE SEMPLICI CHE MOZZANO IL FIATO"

Da qui è partita la condivisione della serata rappresentata da una palla da pallamano rossa ( il naso rosso) che si lanciava tra il pubblico e chi la prendeva doveva dire qualsiasi cosa.
Le persone che sono venute li per me hanno parlato quasi tutte dicendo cose che mi hanno lasciata a bocca aperta e che tengo ben conservate nel cuore, specilmente quello che ha detto il mio papà:" Ciao sono il papà di Anna (6 mesi a dire che mi chiamavo Anika volati via...ma va bene), ops Anika, ogni giorno ringrazio il Signore per avermi messo al Mondo una figlia come Lei e dopo stasera sono ancora più orgoglioso, la ringranzio per aver insistito cosi tanto perchè fossi qui. Ridi sempre perchè il tuo sorriso è bellissimo". Piango anche adesso a scriverlo, immaginate là sul palco! Ha fatto commuovere anche Luca ed io sono orgogliosa e felice di avere due genitori cosi che mi hanno sempre fatto fare sempre ciò che volevo fidandosi ciecamente di me! Quando è arrivata la palla a me, ho fatto scena muta, non riuscivo a parlare, era tutto cosi strano.
Stupende le condivisioni dei ragazzi, che ancora una volta hanno detto parole forti e molto belle da togliere il fiato.
A questo punto voglio recuperare le parole non dette e ringraziare tutti i miei compagni di viaggio claun perchè sono stati fantastici con me, mi hanno insegnato tanto e con loro ho vissuto momenti indimenticabili.
Grazia a Francesca, l'operatrice che è sempre stata con noi, sostenendoci in tutto e per tutto.
Grazie ad Isauro che ho conosciuto l'ultimo mese, ma spero di riaverci a che fare presto.
Grazie a Giuseppe, che non ha fatto parte al progetto, ma che si è fatto in diecimila per fa si che lo spettacolo si facesse anche sotto la piogga, visto che insieme ad Isauro ha montato il tendone antipioggia.
Grazie alla struttura "La Torre - Casa Mimosa" che mi ha dato la possibilità di vivere questa esperienza stupenda.
Grazie al sostegno delle persone che mi vogliono bene, che mi hanno sopportata e continuano a farlo...
Ma il grazie più sentito e pià speciale va a loro, i ragazzi del progetto:

Emanule: dolce e pieno di idee
Rossano: Sostenitore e trascinatore del gruppo...affettuosissimo
Alice: Sorriso dolcissimo e senza paura, faceva tutto con disinvoltura
Antonio: svogliato, ma con effetti speciali non indifferenti
Filippo: un orsacchiotto da coccolare 24 ore su 24
Mauro: dolce e coccolone
Amanda: bellissima e dolcissima
Teresa: fuori durissima, dentro tenerissima
Michela: dolce, sincera e con tanto amore da dare e ricevere
Luca: intelligente, testardo e distratto, ma sempre disponibile
Dopo lo spettacolo ci hanno fatto da mangiare, ma io avevo lo stomaco chiuso, poi volevo godermi al meglio gli ultimi minuti con loro...siamo stati li fino alla fine, fosse stato per me avrei dormito nel giardino.
I saluti non sono stati semplici, ma io sono stata contenta perchè il progetto è finito, ma io sento che per me non è finita qui...

E adesso?!?

La mattina seguente mi sono svegliata con il magone, vedevo la scritta "fine" sul muro.
La settimana passata non è stata semplice, perchè dentro di me regna il vuoto; avete presente quando un'amore finisce, ma non te lo aspetti?!? Sono cosi, innamorata di loro, ma per adesso è finita.
Sono ancora in mezzo ad un vortice di emozioni mai vissuto in vita mia. Fosse per me sarei già stata a trovarli, ma voglio prima far passare questa fase...
Adesso vedo anche il mondo con altri occhi, osservo molto i ragazzi che mi circondano; è un attimo rovinarsi la vita per una stupidata.

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